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Lara Raglia (PRESIDENTE REGIONALE UNATAA) Area Napoli Nord: degrado generale

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Area Napoli Nord: utenti ancora al collasso aumenta il costo dell’acqua – epilogo triste della Napoli Nord.

Intanto, c’è chi annuncia, in un sussulto di orgoglio, che “non è più tempo di parole, servono fatti”, quasi a ricordare a se stesso che è al governo della città da decenni è in continuità politica con i governi che lo hanno preceduto.

Ma le città a Nord di Napoli continuano, purtroppo, a versare in uno stato di degrado allarmante che mal si concilia con le tasse che crescono a carico dei cittadini.

Infatti, tramonta in un fallimento, il sogno che vedeva nella totale unione dei Comuni a Nord di Napoli il riscatto, la visione si infrange su una realtà che ha portato solo debiti e tasse, mentre quello che resta tutti i giorni sotto gli occhi dei cittadini è il degrado diffuso di luoghi che dovrebbero vivere della propria immagine e dei servizi che offrono.

Che vada male è evidente camminando per le strade, le quali versano in condizioni di manutenzione disperate, mentre sussistono zone completamente ingovernabili, in cui i comuni non hanno svolto un ruolo attivo di controllo del territorio, di mediazione culturale, sociale e senza che sappiano proporre soluzioni.

Le tante attività commerciali, artigianali e agricole, stentano a proliferare e in caso contrario, sarebbero espressione di uno sviluppo economico e occupazionale; i centri storici che non godono di piani specifici di valorizzazione e sviluppo; i parchi pubblici non sono ben tenuti e mancano dei servizi essenziali e i giochi non sono in sicurezza.

Si evita di camminare per le strade perché ancora non è stato risolto il problema della sicurezza, perché ancora non esiste una vera sinergia fra forze dell’ordine e polizia locale.

La gente è stanca di vivere tra degrado e rifiuti, forse basterebbe chiudere gli occhi e turarsi il naso , oppure semplicemente rinchiudersi in casa per risparmiarsi tanta amarezza, eppure non si riesce… far finta di non vedere che viviamo travolti dall’inciviltà.

Spesso si replica che la sporcizia viene dal basso, che siamo noi cittadini, ed è innegabilmente vero, come è vero che se fossimo nel paese ideale, non ci sarebbe bisogno di manutenzione né di pulizia delle strade, tanto esemplari e civili.

Ma non è cosi, ergo c’è bisogno che chi pulisca lo faccia coscienziosamente, chi controlli esegua una vigilanza a tappeto, chi deve punire punisca.

E invece “Si continua a percorrere la facile strada di non fare nulla per non sbagliare” , con la presunzione di pensare che attraverso il proclama sui social si arriva alla soluzione.

Oramai i diritti del cittadino sono divenuti meri piaceri.

Esisteva un progetto di sana Amministrazione, un progetto della Napoli Nord, vivibile e civile.

Ma ognuno ha sempre creduto di poter fare gli interessi della collettività senza mai guardare oltre il suo orticello rendendoci schiavi.

Servono forse politiche con idee precise, con titoli e competenze e che trovino soluzioni che affliggono l’intera Napoli Nord?

La politica si è arresa da anni di fronte alla propria incapacità di affrontare e risolvere i problemi.

I cittadini, ormai, vedono con chiarezza, nei sussulti tardivi e nel degrado dilagante, il tramonto inesorabile di un progetto che non si è realizzato e l’incapacità di amministrazioni che finanziano le proprie inefficienze alzando le tasse, presentando un conto sempre più alto ai contribuenti.

Inutile allegare una corposa galleria d’immagini che provano quali siano le condizioni di degrado dell’intero territorio, in quanto “tutti” sono certamente informati.

PRESIDENTE REGIONALE UNATAA CAMPANIA Lara Raglia

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Crollo al Centro Commerciale Campania, la Procura apre un’inchiesta: i dettagli

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Attimi di paura all’interno del Centro Commerciale Campania di Marcianise, dove lo scorso sabato sera è crollata una controsoffittatura.

Pertanto la Procura ha aperto un’inchiesta, con i Vigili del Fuoco di Caserta intervenuti sul posto per i rilievi del caso. Ecco quanto dichiarato dal comandante Paolo Massimi:

“Avremmo potuto raccontare una storia diversa e molto tragica se il crollo fosse avvenuto alcune decine di minuti prima”.

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Napoli, cagnolina scuoiata viva da due uomini e abbandonata in uno scasso: è stata adottata

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La storia che vi stiamo per raccontare è quella di una cagnolina ritrovata alcuni giorni fa in uno scasso a Poggioreale, mentre versava in gravi condizioni a seguito di un’aggressione subita.

Infatti due uomini l’hanno scuoiata viva e abbandonata al suo destino. Per fortuna Stella Gervasio, presidente dell’associazione ‘Animal Day’ l’ha adottata, dopo che la cagnolina è stata sottoposta ad una serie di interventi chirurgici.

A tal proposito ecco il commento del deputato Francesco Emilio Borrelli:

“Ora bisogna trovare i criminali che l’hanno seviziata. Secondo le testimonianze si tratta di due adulti che parlano un dialetto campano e hanno inferto queste atrocità sulla cagnetta con estrema perizia e accuratezza. Vanno trovati ed assicurati alla giustizia”.

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Stati Generali della Natalità, Papa Francesco: “Senza bambini e giovani un Paese perde il suo desiderio di futuro”

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In occasione degli Stati Generali della Natalità, Papa Francesco è tornato su questo delicato tema che sta tenendo banco nelle ultime settimane. Ecco le sue dichiarazioni:

“Il calo della natalità deve essere affrontato con lungimiranza. A livello istituzionale urgono politiche efficaci, scelte coraggiose, concrete e di lungo termine. C’è bisogno di un impegno maggiore da parte di tutti i governi, perché le giovani generazioni vengano messe nelle condizioni di poter realizzare i propri legittimi sogni. Per questo bisogna porre una madre nella condizione di non dover scegliere tra lavoro e cura dei figli; oppure liberare tante giovani coppie dalla zavorra della precarietà occupazionale e dell’impossibilità di acquistare una casa”.

Poi, prosegue: “Il numero delle nascite è il primo indicatore della speranza di un popolo. Senza bambini e giovani un Paese perde il suo desiderio di futuro. In Italia, ad esempio, l’età media è attualmente di quarantasette anni, e si continuano a segnare nuovi record negativi. Purtroppo, se dovessimo basarci su questo dato, saremmo costretti a dire che l’Italia sta progressivamente perdendo la sua speranza nel domani, come il resto d’Europa: il Vecchio Continente si trasforma sempre più in un continente vecchio, stanco e rassegnato, così impegnato ad esorcizzare le solitudini e le angosce da non saper più gustare, nella civiltà del dono, la vera bellezza della vita. Il problema del nostro mondo non sono i bambini che nascono: sono l’egoismo, il consumismo e l’individualismo, che rendono le persone sazie, sole e infelici”.

Poi, il Pontefice ha ricordato che “in passato non sono mancati studi e teorie che mettevano in guardia sul numero degli abitanti della Terra, perché la nascita di troppi bambini avrebbe creato squilibri economici, mancanza di risorse e inquinamento. Mi ha sempre colpito constatare come queste tesi, ormai datate e superate da tempo, parlassero di esseri umani come se si trattasse di problemi. Ma la vita umana non è un problema, è un dono. E alla base dell’inquinamento e della fame nel mondo non ci sono i bambini che nascono, ma le scelte di chi pensa solo a sé stesso, il delirio di un materialismo sfrenato, cieco e dilagante, di un consumismo che, come un virus malefico, intacca alla radice l’esistenza delle persone e della società. Quindi il problema non è in quanti siamo al mondo, ma che mondo stiamo costruendo; non sono i figli, ma l’egoismo, che crea ingiustizie e strutture di peccato. E allora le case si riempiono di oggetti e si svuotano di figli, diventando luoghi molto tristi”.

Infine, ha concluso dicendo: “C’è un dato che mi ha detto uno studioso della demografia: in questo momento gli investimenti che danno più reddito sono la fabbrica di armi e gli anticoncezionali: uno distrugge la vita, l’altro impedisce la vita. E questi sono gli investimenti che danno più reddito, è brutto. Nelle case non mancano i cagnolini e i gatti, questi non mancano, mancano i figli. Il futuro non si costruisce solo facendo figli, manca un’altra parte importante, i nonni. Oggi c’è una cultura di nascondere i nonni, mandarli nella casa di riposo. E’ cambiato un po’ per la pensione…ma la tendenza è quella: scartare i nonni. Per favore non dimenticare i nonni, i nonni soli, i nonni scartati, questo è un suicidio culturale, abbiamo cura dei figli ma anche cura dei nonni, è molto importante”.

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